TALÈA – Aura (2023)

Data: 05/05/2023
Formato: CD | LP (al raggiungimento di almeno 30 ordini)

14,90

 

Tracklist:

01 Tempie
02 Vetri
03 Stencil
04 Rovesciamenti
05 Ombre – Album version
06 Sconnessi (feat. Antonio Aiazzi) – Album version
07 Vuota
08 Spigoli
09 Caleido
10 Amandoti (feat. Antonio Aiazzi) – Album version
11 Bianco

 

Prodotto da Flavio Ferri.

“Aura” è il nuovo album di Talèa, il suo esordio vero e proprio dopo l’EP “Tales”.  L’album è stato prodotto da Flavio Ferri, membro fondatore dei Delta V, che ha curato il sound della cantante jesina dopo la sua partecipazione a X-Factor 2022, dove ha raccolto notevole attenzione e apprezzamento da parte del pubblico e della critica.

Contiene tre nuove versioni dei singoli “Ombre”, “Sconnessi” e “Amandoti”, quest’ultime due impreziosite dalla partecipazione di Antonio Aiazzi (Litfiba) al piano ed alla fisarmonica (in “Amandoti”).

Disponibile in versione CD mentre il vinile è previsto per Settembre 2023 (al raggiungimento di almeno 30 ordini).

Talèa ha mal di testa. Quello che vede non è realtà. Quello che vede ha una forma diversa.

Il disco è un concept che ruota attorno all’emicrania con aura, una forma di cefalea preceduta o accompagnata da sintomi transitori di tipo neurologico: visione di lampi, macchie nere scintillanti, deformazioni degli oggetti, oscuramento del campo visivo. Inoltre, indolenzimento del braccio e della gamba e disturbi della parola di tipo afasico. Alla cessazione dei sintomi, l’Aura propriamente detta, parte l’emicrania, che si accompagna generalmente a nausea e vomito. Luce, suoni e odori possono diventare insopportabili.

Questa condizione è considerata rara, ma in tempi recenti se n’è parlato molto a causa dell’insorgenza di tanti casi nuovi e a scopo informativo.

Ho scoperto di soffrire di questa patologia nel 2017. Dal primo attacco di Aura, vivo in costante stato di allerta e la mia percezione del mondo è cambiata. Questo mi permette di vivere le cose in modo diverso. Durante gli attacchi la mia vista è alterata e la mia bocca pronuncia parole sconnesse, diverse da quelle che penso, spesso in modo del tutto casuale. 

Questo disturbo mi apre una prospettiva differente. Mi interessa raccontare quello che succede dentro me, mostrare il senso di caos che mi accompagna quotidianamente, illustrare come qualcosa di sostanzialmente invalidante possa invece diventare la chiave di lettura di sé e la legittimazione di un’essenza diversa. 

La depersonificazione alla quale sono sottoposta è anche la caratteristica del tempo che vivo.
Oggi so che la mia a lungo odiata emicrania con aura altro non è che il mio filtro agli eventi, ciò che mi fa essere me.

 

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